Roberta, ricercatrice calabrese premiata alla Conferenza Nazionale olandese di Tossicologia 2018

Presentazione del mio lavoro di ricerca durante la conferenza CLINAM 2018, Basilea, Svizzera

Ciao Hub Calabria, sono molto felice di condividere oggi con voi la mia storia.

Ho 30 anni e sono originaria di Rogliano, cittadina nella provincia di Cosenza.

Dopo aver conseguito il diploma presso il Liceo Classico Bernardino Telesio (Cosenza), ho intrapreso il percorso accademico presso l’Università della Calabria, dove ho conseguito il diploma di Laurea in Chimica e Tecnologia
Farmaceutiche.

Durante l’ultimo anno del percorso universitario, ho deciso, come tanti ragazzi calabresi e non, di partecipare al concorso Erasmus. Vinta la borsa di studio, sono partita per l’Olanda.

La Prof.ssa A.R. Cappello, con la quale stavo svolgendo il mio periodo di tesi sperimentale, prese contatto con l’Università di Utrecht, presso la facoltà di Medicina Veterinaria, dove il Dr. M. Houweling mi accolse nel suo gruppo di ricerca per tre mesi, con un entusiasmo e un’umanità infinita, (primo stereotipo: i nordici sono freddi, abbattuto! Perlomeno abbattuto per gli olandesi).

Molti di voi penseranno…solo tre mesi?! Sì, e vi assicuro che sono stati abbastanza per aprire gli occhi, uscire dalla mia comfort zone, allargare i miei orizzonti e confrontarmi con una cultura per certi versi molto lontana dalla nostra, ma allo stesso tempo paradossalmente simile.

Da lì, iniziò quello che poi divenne, e tuttora lo è, il mio capitolo di vita in terra olandese.

L’Università della Calabria, dunque, ha giocato un ruolo fondamentale dandomi non solo la possibilità di partire e svolgere ricerca in un laboratorio all’estero (grazie soprattutto al lavoro dell’ufficio Erasmus), ma anche le giuste conoscenze scientifiche che, insieme alle mie personali soft skills e ad un’alta conoscenza dell’inglese, mi hanno permesso di superare il colloquio per una posizione di lavoro per la quale avevo inviato CV e lettera di presentazione tramite il sito academictransfer.com (magari a qualcuno di voi potrà essere utile…sono disponibilissima a qualsiasi richiesta di informazioni tecniche).

Il dottorato è un lavoro a tutti gli effetti in Olanda, con diritti e doveri che spettano ad un Lavoratore!

Nel 2015, dopo solo pochi mesi dalla seduta di laurea, iniziai così il dottorato di ricerca presso l’Università di Groningen, GRIP.

Groningen è una cittadina del Nord Olanda, abitata approssimativamente da 230.000 persone, di cui il 25% (percentuale altissima!) studenti provenienti da tutto il mondo. Così come tutta l’Olanda, pullula di cervelli in fuga, italiani e non.

Questa grande avventura è iniziata nel gruppo di ricerca della Prof.ssa A. Salvati, ricercatrice italiana che si occupa di capire come le nanoparticelle vengano assorbite in cellule e tessuti (uptake), e che tipo di tossicità possano eventualmente causare (nanosafety), della co-promotrice dott.ssa Y. L. Boersma e del Prof. P. Olinga, esperto di malattie fibrotiche e modelli ex vivo (Precision-cut tissue slices) utilizzati per studiare principalmente metabolismo di (nuovi) farmaci.

Chi l’avrebbe mai immaginato che mi sarei ritrovata ricercatrice a Groningen, che avrei presentato i miei risultati del progetto di dottorato in conferenze nazionali olandesi e internazionali, che avrei pubblicato articoli in riviste scientifiche; che avrei vinto diversi premi durante la carriera di PhD, che avrei avuto modo di conoscere e parlare con grandi scienziati, di lavorare in un team di ricerca grandioso, di imparare a parlare l’olandese, di fare il grande passo e iniziare nel 2020 come ricercatrice in una grande azienda internazionale di studi clinici?

E aggiungo, chi avrebbe mai immaginato che l’Olanda sarebbe diventata la mia seconda casa? Nonostante il grigiore che incombe nelle giornate invernali, nonostante la tristezza che mi invade ogni volta che lascio la mia famiglia, i miei amici, nostra Calabria (sì, è mia e vostra, e può sembrar paradossale, ma la sento ancor più mia adesso).

Tristezza compensata dalla mia serenità d’animo e felicità per quel mio piccolo contributo alla società tutta, e per quella soddisfazione che ti ripaga quando la sera poggi la testa sul cuscino.

No, non avrei mai potuto immaginare tutto ciò!

La nostra regione è un bene inestimabile, e questa mia percezione è aumentata ancor di più vivendo all’estero.

A volte penso sia stata una fortuna allontanarmi un po’ fisicamente (con il cuore mai!), perché ho apprezzato ancora di più ciò che la nostra terra può offrire, a partire dalle tradizioni culinarie, che ti fanno sempre fare un figurone: gli amici europei e il fidanzato olandese amano la ’nduja, per dirne una!! Per finire ai paesaggi idilliaci che caratterizzano la Calabria, e il meridione in generale.

Quando all’estero mi chiedono dove vivo e rispondo “Sud Italia…Calabria”, il primo commento di una piccola parte di persone, detto con molta leggerezza, e all’insaputa di quanto male possa fare, è: “oh
wow, dove c’è la mafia? Non ci sono mai stato!”. Il mio cuore si stringe e le mani iniziano a sudare. Allora mi chiedo: cosa posso fare? Cosa possiamo fare?

Dobbiamo iniziare noi calabresi, sia chi resta che chi va, a credere in noi e nella nostra terra, ad apportare quel cambiamento comportamentale nella nostra società che può nascere solamente da un sentimento puro verso la nostra regione.

Dobbiamo aprire gli occhi e capire che è momento di crescere, puntare su ciò che di bello abbiamo, sull’intelligenza del nostro popolo ormai da tempo assopita e assorbita da ciò che ci circonda e divora e vuol farci credere che qualcosa cambierà.

La “rivoluzione” arriverà solo quando saremo davvero noi a crederci, e
allora qualcosa cambierà di sicuro!

Cosa posso fare? Beh, far conoscere il bello della Calabria e incontrare la stessa persona, che mi aveva lasciato l’amaro in bocca qualche mese prima, di ritorno da una vacanza nel Sud Italia e sentirle dire: “Wow, che meraviglia la tua terra! Grazie per avermela fatta conoscere! E’ stata una botta di vita!”

Per chi resta e per chi parte (mi piace pensare momentaneamente) …

“Usciamo dalla nostra comfort zone, esponiamoci, impariamo, cresciamo, sbagliamo, non restiamo in silenzio per paura di sbagliare, confrontiamoci, sogniamo…realizziamo!”


Sono disponibile a dare delle informazioni generali per chiunque volesse trasferirsi in Olanda. Per esempio, su dove cercare casa (problema grandissimo in Olanda, più che trovare lavoro, etc).


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