La mia voce è anche la tua!
La conoscenza è l’investimento migliore per il ns. futuro… nonostante tutto. (Maddalena Parafati)
Ciao Hub Calabria,
vorrei innanzitutto ringraziarVi per avermi concesso l’opportunità di raccontare la mia storia.
Sono Maddalena Parafati e vengo da un piccolo paese della provincia di Vibo Valentia, Soriano Calabro, ma visto che per molti anni ho vissuto nella Capitale mi considero un po’ anche di adozione romana.
Dopo aver conseguito la laurea con il massimo dei voti in Scienze Biologiche presso l’Università La Sapienza di Roma ho ottenuto successivamente un Master in Biotecnologie nella stessa Università.
Ben presto, però, mi sono accorta che la laurea quinquennale ed il master non erano sufficienti per poter aspirare al “lavoro dei miei sogni”. Pertanto ho deciso di continuare ad investire tempo e risorse nella mia formazione, intesa come strumento di arricchimento personale e professionale, e proseguire quindi con il Dottorato di Ricerca in Scienze Farmaceutiche presso l’Universita’ Magna Graecia di Catanzaro.
Durante il percorso, sono stata da subito coinvolta nelle attività didattiche come tutor di Biochimica. Tale esperienza mi ha dato l’opportunità di esercitare attività di ricerca e di continuare parte del Dottorato negli Stati Uniti come “PhD exchange student”, presso un prestigioso istituto di ricerca in “drug discovery”, il “Southern Research Institute” in Birmingham, Alabama.
Al termine del Dottorato ho continuato a collaborare con il dipartimento di Scienze della Vita in Catanzaro, ma ahimè, capisco subito che nonostante le esperienze accumulate, in Italia la realtà era ben diversa da quella che mi era stata prospettata.
Decido quindi di partire per Londra e cercare una “concreta” possibilità lavorativa. Ho sempre amato Londra per le sue bellezze e per la sua storia, inoltre, volevo migliorare il mio inglese. Mi sono detta: vado, imparo ancora di più e ritorno.
Ho pensato che fare un’esperienza nel settore privato come in un’azienda farmaceutica di livello internazionale potesse fare la differenza.
Ebbene riesco a trovare lavoro e fare ricerca presso l’Eisai, una prestigiosa Azienda che svolge attività di ricerca sulle malattie neurodegenerative.
Lavorare in Eisai è stata un’esperienza indimenticabile dal punto di vista personale e formativo. Sono stata coinvolta, insieme ad un Gruppo di esperti sulle demenze senili, in un progetto di impatto globale che ha riguardato lo sviluppo di un farmaco contro la malattia di Alzheimer.
Da allora, tornata nella mia terra, è stato un successo dietro l’altro. Ho avuto contratti come assegnista di ricerca, presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro e sono stata coinvolta in progetti riguardanti la steatosis epatica, contribuendo alla valorizzazione della Calabria e dei suoi prodotti unici, basti pensare al bergamotto e agli studi su questo il quale aiuta a prevenire la steatosi epatica, ovvero l’accumulo di grasso al fegato.
Devo aggiungere però, che in Calabria e in Italia in genere, gli Enti pubblici e privati, devono lavorare ancora molto al fine di attrarre e valorizzare i professionisti che si sono formati concretamente e non solo sulla carta garantendogli adeguate posizioni lavorative nell’interesse della collettività intera.
Ecco perché, per chi non se l’aspettasse, mi sono richiesta: “vale la pena tornare nuovamente all’estero?” Vivere all’estero, vuol dire uscire dalla propria cosiddetta “confort zone”.
Nonostante tutto, decidiamo quindi con mio marito, Architetto, il quale mi ha sempre supportato nelle scelte professionali, di partire alla volta degli Stati Uniti. Questa volta presso il prestigioso istituto di ricerca per le malattie metaboliche “Sanford Burnham Prebys” in Orlando, Florida.
Questo nuovo incarico presso l’SBP, ha rappresentato per me una grande occasione di lavoro nel campo della “drug discovery”, e mi ha permesso di iniziare una collaborazione con una importante Azienda farmaceutica come AstraZeneca. Durante questo periodo ho sviluppato tante idee e progetti da poter realizzare nel mio paese. Ho sempre pensato che “dietro un problema ci possa essere un’opportunità”!
Dopo tre anni di permanenza all’estero ritorno nuovamente in Italia, e lavoro come assegnista di ricerca presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro. Ormai non più sorpresa del “perpetuarsi delle cose”, avendo lavorato in Paesi dove il concetto di valorizzazione dei talenti è ben chiaro e non avendo trovato un’altrettanta valida risposta sotto l’aspetto professionale ed economico, conseguo, giusto per tenere il mio cervello in allenamento, un terzo master.
Sono tuttavia consapevole del fatto che la formazione, nella quale ho investito tantissimo, da sola non sia la chiave di tutto, assolutamente no! E’ sicuramente un buon inizio ed un tratto distintivo, ma porta a risultati fruttuosi e legittimi solo se è inserita in un sistema realmente meritocratico e strutturalmente efficiente. A mio parere non può risolvere carenze strutturali e culturali, né proporsi come surrogato ad una stabilizzazione lavorativa.
Quindi, nuovamente pronta a dare una svolta alla mia vita, eravamo in pieno lockdown in Italia, e volendo continuare il “lavoro dei miei sogni” ho deciso di propormi presso Enti prestigiosi direttamente all’estero. Alla fine è arrivata una risposta seria e in linea al mio profilo professionale.
Decidiamo quindi con mio marito Mauro di rifare le valigie e tornare negli States per continuare la mia carriera come Res. Assistant Professor presso l’Università della Florida all’interno di un validissimo team di scienziati e nel contempo persone squisite.
Ad oggi, posso dire sicuramente che il mio arricchimento sia come persona che come scienziata sia il frutto della mia esperienza e della mia caparbietà che non è mai mancata anche nei momenti più difficili. “Comunque andare, né potevo né volevo aspettare la fine!”
Voglio inoltre ringraziare le persone che ho incontrato durante il mio percorso, la mia famiglia e Mauro i quali in modo diverso mi hanno incoraggiato a perseguire sempre più convintamente il “mio sogno”.
Ai giovani calabresi nel mondo e in Calabria voglio dire:
“Personalmente prediligo il silenzio operoso, i fatti e non le parole! Ma spero che la mia storia, possa servire ad attenuare l’emorragia di risorse umane che affligge da decenni il nostro paese e perché no possa servire da esempio a voi giovani Calabresi alle prime esperienze nel campo della ricerca!”
Grazie di cuore!
Maddalena
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